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2298 LIBRO Bacchini modenese, che, come raccogliesi da più lettere del Minturno (Minturno, Lettere, /. leu. 10; l. 2, lett. 1, 2, 3, ec.), essendo in Sicilia segretario del vicerè, stava scrivendo un’Opera divina sulla toscana favella, e pensava ancor di raccogliere le rime inedite del Petrarca; ma nel 1534» fattosi frate di una Riforma di S. Francesco in Calabria, volse a tufi’ altro il pensiero («); e Filippo Oriolo da Basciano, che dal Bembo nel i.r)3i fu esortato a pubblicar certe Regole della lingua italiana da lui composte (Op. t. 3, p. 271). Fra essi dee annoverarsi Rinaldo Corso , degno di più distinta menzione per più altre opere che ci ha date, e per le lodi di cui è stato onorato dagli scrittori di que’ tempi. Egli era oriondo dalla Corsica, onde Rinaldo il vecchio di lui avolo trasferì la famiglia a Correggio, ove ebbe da Lisabetta Marescalchi sua moglie Ercole Macone celebre soldato al soldo de’ Veneziani , ucciso nel 1526 nell’assalto di Cremona, e onorato poi da Rinaldo suo figlio di un bel monumento di marmo, e di una onorevole iscrizione che tuttor si vede presso la chiesa di S. Francesco.in Correggio , c che è riferita dal ch. sig. Girolamo Colleoni (Scritt. di Corregg. p. 22, ec.). Da lui adunque e da Margherita Merli di lui moglie nacque Rinaldo in Verona, ove allor trovavasi il padre, come pruova il suddetto scrittore. Dopo la morte di Macone. tornò ancora fanciullo a Correggio sua (a) Veggansi più a lungo esposte le vicende del Bocchini nella Biblioteca modenese (t. 1, p. 225).