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2282 LIBRO e quella stima di cui egli riputavate indegne (a). XXVII. Niuno però tra1 gramalici di questo secolo fu sì felice, quanto il celebre Ambrogio da Calepio, il quale col pubblicare un vocabolario della lingua latina ottenne clic te opere di tal natura fossero comunemente dal suo cognome distinte col titolo di Calepino, gareggiando, direi quasi, con Amerigo Vespucci che circa il tempo medesimo dava il suo nome alle terre nuovamente scoperte. E in ciò ancora gli fu egli somigliante, che come il Vespucci benché non fosse il primo a scoprire l’America, ebbe nondimeno l’onore di darle il suo nome, così Ambrogio ebbe quello di darlo a’ vocabolari , benché ci non ne fosse il primo autore, poiché abbiamo veduto nel tomo precedente (t. 6, par. 3) che Giuniano Maggi nel e Fra Nestore Dionigi novarese nel i483 avean pubblicala un’opera somigliante. Egli era nato in Bergamo dell’antica e nobilissima famiglia de1 conti di Calepio, ed era figlio del conte Trnssardo. Il P. Calvi, citando i monumenti dell’archivio del convento di S. Agostino in Bergamo, lo dice nato a’ 29 di gennaio del 1 {35 (Efcmeridi, t. 2, p. 255). Ala questo scrittore non è coerente a se stesso nel fissar fanno in (a) Il sig. Don Pietro Napoli Signorelli ha preso a difendere il Ciofano, e a sostenere ragionevole e giusta l’accusa da lui data ad Aldo Manuzio (Vicende della coltura tu lle due Sicil. t. 4, p. 289, ec.); e io lascerò volentieri che gli eruditi ne seguano le ragioni, quando esse lor sembrino abbastanza probabili.