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2 280 LIBRO. della lingua romana dedicati al re Francesco I, e poscia più altre volte stampati; le quali opere piacquero per modo a Romolo Amaseo, che benchè egli fosse sì dichiarato difensore della lingua latina , scrisse però al Priscianese una lettera approvando e lodando il metodo d’insegnarla col) mezzo della lingua italiana, la quale lettera fu poi dal Priscianese inserita nelle posteriori edizioni. Opere a questa somiglianti sono quella intitolata Teorica della lingua latina di Giovanni Fabbrino da Fighine fiorentino, e lo Specchio della lingua latina di Giovanni Andrea Grifoni da Pesaro, e le Istituzioni gramaticali di Orazio Toscanelli, ed alcune altre, delle quali non giova il far distinta menzione. Altri al tempo medesimo presero a raccogliere le più eleganti maniere di favellare degli antichi scrittori, e a ridurle nella volgar nostra lingua , fra’ quali io nominerò solamente Ercole Ciofano natio di Sulmona nel regno di Napoli, di cui abbiamo le Locuzioni volgari e latine di Cicerone, stampate in Venezia nel 1584? e ch’è ancora più noto pe’ suoi Comenti sulle opere del suo compatriota Ovidio. Ma non è forse ugualmente nota la guerra ch’ei mosse ad Aldo Manuzio il giovane. Egli era stato amico di Paolo padre di Aldo, come ci danno a vedere due lettere che questi gli scrisse nel 1569 (Epist. Famil. l. 9, ep. 10, 11); anzi aveva soggiornato per qualche tempo in Venezia con suo sommo piacere presso il medesimo Aldo, come scrive egli stesso a Pier Vettori, a cui abbiamo più lettere del Ciofano (Cl. Viror. Epist. ad P. Victor. t. 2, p. 137, ec.),