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TERZO 22^5 ancora sconosciuto mi ha additato cortesemente. Celebre fu nella terra di S. Daniello nel Friuli il nome di Giampietro Astemio, che per più anni tenne ivi scuola, anzi quasi un convitto di giovani, i quali egli non volle mai che oltrepassassero i trenta, credendo di non potere estendere a maggior numero la sua diligenza. Egli sarebbe uomo del tutto oscuro, se non ce ne avesse lasciata memoria il vescovo Antonio Maria Graziani che fin da Roma fu colà inviato, perchè gli fosse discepolo: Hic adolescentes docebat, ilice egli (De Scriptis invita Minerva t. 2, p. 3), Joannes Petrus Abstemius vir culto ingenio et erudito, et eo diligentior, quod praefinierat discipulorum numerum , nec supra triginta admittebat. Omnes domi suae justa mercede alebat instituebatque victu sobrio, arcta et. severa disciplina, et erant totius gentis nobilissimi Savorniani. Turrii, Po rei li i, Valvasonii, Coloreti, Sbroliavaci, et praeterea Veneti aliquot patricii generis, Justiniani , Mauroceni, Grimani, Contareni, Garzonii, Balbi. Io non so s’ei fosse della stessa famiglia di quel Lorenzo Astemio maceratese da noi rammentato altrove (t. 6, par. 2). Guido Gualtieri natio di S. Genesio fu per più anni professore di belle lettere nella sua patria in Narni, in Macerata, in Camerino, in Ancona, in Roma, ove anche tenne scuola di leggi, e fu assai caro al pontefice Sisto V, che di lui si valse nello scrivere le lettere latine. Di esso, e di alcune orazioni da lui pubblicate, e di altre opere inedite parla a lungo il Tiraisoscui, Poi. XIII. 20