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2 24° LIBRO non è molto onorevole alla memoria del Cammillo; perciocchè ei dimostra che un uomo il quale pareva che altro ricercasse che le più sublimi idee, era più che non conveniva amante de’ piaceri sensuali, e se n’era indecentemente occupato poche ore prima. La lettera stessa non ha data, nè ci indica quando precisamente morisse il Cammillo. Ma ne abbiamo l’epoca nella iscrizion sepolcrale che allora gli fece porre nella chiesa di Santa Maria delle Grazie il suddetto Domenico Sauli, c che è stata pubblicata dal ch. P. Allegranza (De Sepulchr. Christian. p. 132), nella quale il Cammillo dicesi morto a’ 15 di maggio del 1544- Il Muzio stesso ne pianse la morte in una sua egloga italiana (Eglog. p. 8~, cd. Vcn. i55o). XVI. Noi abbiam già rammentate nel formarne la V ita parecchie opere del Cammillo, come il Discorso in materia del suo Teatro, l’Idea del medesimo, i Trattati delle Materie, e dell’imitazione. Dello stesso genere sono La Topica ovvero delti Elocuzione, c il Discorso sopra le Idee di Hermogene, e la traduzione del libro Delle Idee del medesimo Ermogene. Quasi t ut te queste opere del Cammillo non furon date alle Stampe, che poichè egli fu morto; e la gran fama ch’egli avea presso molti ottenuta vivendo, sostennesi ancora per qualche tempo. Il Taegio ricorda una villa di Pomponio Cotta milanese, ove avea egli fatto dipingere il teatro del Cammillo: In questa nobile compagnia, dice egli (La Villa, p. 71), viene il vertuosissimo Sig. Pomponio Cotta lucentissimo lume di divinità, il quale fuggendo talvolta dalle nojosc