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2234 LIBRO Francia, ove certo egli era a’ 5 di maggio del 1535, come ci addita una lettera che in quel giorno egli scrisse da Rovano in Francia (ivi, p. 311). Nè egli stette ozioso in (quel regno, perciocchè ivi egli scrisse prima il trattato Della Imitazione, poscia quello Delle Meteore. Nel primo egli impugna fra le altre cose il celebre dialogo.di Erasmo intitolato Ciceronianus; ed essendo al medesimo tempo uscita la prima orazione di Giulio Cesare Scaligero contro lo stesso dialogo, Erasmo, ingannato dalla somiglianza del nome, credette che questa fosse opera del Cammillo, e amaramente poi se ne dolse in una sua lettera (Erasm. Epist. t. 2, App. ep. 370). Quello dell’Imitazione fu da lui dedicato al duca di Ferrara Ercole II, e nel principio di esso ei dice che stava per venire di nuovo in Italia col Cardinal di Lorena, ma che il viaggio andavasi già da alcuni mesi differendo. XV. Frattanto il Cammillo ne’ suoi famigliari ragionamenti di altro non parlava che del suo teatro, ch’era perciò l’oggetto de’ discorsi, e talvolta ancor delle risa degli eruditi. Ortensio Landi nel suo capriccioso dialogo intitolato Cicero relegatus, che si suppone tenuto nel 1533, introduce Geremia Landi che, volendo esiliar Cicerone, propone ch’ei sia confinato entro al teatro del Cammillo (p. 14). Aonio Paleario, in una sua lettera che non ha data , così ne scrive: Julius Camillus theatrum exaedi ficai magno sumptu: numquam fuit tanta conspiratio imperitorum, qui putant sine studio ac labore Tulliane se posse scribere. Ad signa