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TFRZO 3317 ]a giurisprudenza; ma provando nocivo quel clima , tornò a Firenze, e in età di diciotlo anni prese a moglie Maddalena di Bernardo Medici. Nel 1522 viaggiò in Ispagna con Paolo Vettori suo parente, generale delle galee pontificie destinate a condurre in Italia il nuovo pontefice Adriano VI. Ma da una malattia arrestato in Barcellona, poichè ne fu libero, corse i vicini paesi, e ne raccolse gran copia di antiche iscrizioni, e ricco di queste spoglie tornò in Italia. Il suo genio per le antichità dovette rendergli piacevole e vantaggioso il viaggio che fece a Roma insieme con Francesco Vettori pur suo parente, uno de’ deputati a complimentare il pontefice Clemente VII. Poichè fu di ritorno a Firenze, si lasciò avvolgere ne’ sediziosi tumulti che agitarono quella città, e coll’eloquenza non men che colle armi sostenne il partito contrario a’ Medici. Ma avendo questi riportato il trionfo, Pietro temendo per se medesimo, ritirossi in una sua villa, ed ivi tutto si diede a’ suoi studj. Morto Clemente VII, tornò a Firenze, e vi si trattenne fino all’uccisione di Alessandro de’ Medici, avvenuta nel 1537, dopo la quale, temendo nuovi tumulti, tornossene a Roma. Ed ecco il bell’elogio che in quel occasione ne fece il Caro, scrivendo a’ 12 di novembre del detto anno a Benedetto Varchi (Lett. t. 1, lett. 3): M. Pier Vettori due giorni sono arrivò qui in casa di Al orisi gnor Ardinghello. Andai subito a visitarlo, e non conoscendomi , per sua gentilezza, e penso per vostro amore, mi fece gratissima accoglienza. Non vi potrei dire, quanto nel primo incontro mi