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TF.RZO 331.5 il saggio di una sua opera sulle Figure rei loriche , egli il prega ad usar degli esempj più che de’ precetti: Nec tamen, soggiugne, urgere te audeo, hominem aetate infirmi un; oculis non bene utentem, publico e tiam docendi manere districtum. Ma mentre il Manuzio così scriveva, era già il Nizzoli passato a Sabbioneta, ove avendo Vespasiano Gonzaga aperta una nuova università , chiamovvi a professore e a direttore di essa il Nizzoli collo stipendio di 300 scudi annui. Abbiamo altrove (par. 1) prodotta l’onorevol patente che perciò gli fece spedir Vespasiano , e abbiamo accennata l’orazione che recitò il Nizzoli neiraprimento di quella università, che fu poi stampata in Parma l’anno seguente. Una lettera latina da lui scritta al duca Vespasiano da Sabbioneta a’ 29 di giugno dell’anno seguente, che conservasi nell’archivio di Guastalla, mi ha comunicata il più volte lodato P. Affò, nella quale il Nizzoli si duole che per vecchiezza ha omai perduta non sol la vista, ma ancor la memoria, e che innoltre vi è chi ha preso a screditarlo e a riprenderlo. Quanto si trattenesse il Nizzoli in Sabbioneta, e che avvenisse di lui fino agli ultimi anni della sua vita, non ho monumenti che me lo scoprano. Pare eh1 ei morisse in Brescello nel 1.576, e che ivi ne fosse trasportato il cada vero, se pur l’iscrizione a lui posta in quella chiesa maggiore non è semplicemente un monumento di onore , e non una iscrizione sepolcrale. Ella è la seguente: Mario Nizzolio Uri* xellensi Obscnmtionuni itiM. Tulliani Ciceronern