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2igO LIBRO li fosse provisto per lui, per li Anagnosti et Amanuensi, come credo, eli egli scriva chiaro a V. S. Reverendiss. Ma qual sia quest’opera, la qual non pare che da lui fosse finita, io non posso congetturarlo. V. Molti altri illustri professori dell’eloquenza ebbe in questo secol Venezia, e a render queste scuole famose basterebbe il nome del solo Carlo Sigonio, di cui altrove abbiam detto. Altri ne abbiam nominati nel decorso di questa Storia, e qui perciò di due soli farò ancora menzione, cioè di Antonio Tilesio e di Bernardino Partenio. Il Tilesio fu natio di Cosenza nel regno di Napoli, e di lui perciò , oltre altri scrittori, parlano il Tafuri (Scritt napol. t 3, par. 1, p. 245, ec.) e il marchese Spiriti (Scritt. cosent. p. 39), ma in modo che più cose possiamo aggiugnere a ciò ch’essi ne dicono. Il secondo di questi scrittori lo dice nato, non so su qual fondamento, nel 1482; e io dubito che debbasi di alcuni anni anticiparne la nascita, perciocchè vedremo che nel 1530 egli accusava l’avanzata sua età. Compiuti i primi suoi studj, non sappiamo per (quale occasione, passò a Milano, ove fu per alcuni anni professor d’eloquenza, ed ivi, non già in Roma , recitò l’Orazion funebre del celebre generale Gianjacopo Trivulzi, morto nel dicembre del 1518, ed essa fu ivi stampata l’anno seguente. E in Milano parimente il conobbe il Bandello, il quale racconta di averlo udito in presenza di Cammilla Scarampa e di più altri recitare il suo poema sul Pomo granato (non mai pubblicato), che fu molto