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2186 LIBRO presto si sparse del molto valor dell’Egnazio, e il concorso che da molti si facea ad udirlo , eccitò invidia e gelosia in Marcantonio Sabellico pubblico professore di belle lettere nella stessa città. Egli cominciò dunque a mordere e a screditare ad ogni occasione il giovane suo rivale. E questi invece di rispondergli con parole , si diè a scrivere una sanguinosa censura delle fatiche del Sabellico su diversi antichi scrittori, e la pubblicò nel 1502, sotto il titolo Racemationes. Poscia prese a far nuovi comenti sugli autori medesimi, comentati già dal Sabellico; nè di ciò pago, aprì una pubblica scuola non lungi da quella ove il suo avversario insegnava. Questa letteraria guerra durò fino al 1506, in cui venendo a morte il Sabellico, pentito de’ suoi trascorsi contro l’Egnazio, fattolo a sè venire, gliene chiese perdono, e per caparra di esso, il pregò ad aver cura de’ suoi dieci libri di Esempj, che lasciava manoscritti, e a pubblicarli. E F Egnazio non solo in ciò il compiacque, ma volle ancor nelf esequie recitarne f orazion funebre. Frattanto ebbe egli dalla Repubblica, in premio de’ suoi studj, la veneta cittadinanza e ’l titolo di notaio; da Marco Molino, che fu poi proccurator di S. Marco, gli fu conferito (poichè fino da’ primi anni avea F Eguazio abbracciato lo stato ecclesiastico) il beneficio parrocchiale di Gelarino nella diocesi di Trevigi; e nell’anno 1511 fu eletto piovano di S. Basso e priore dello spedale di S. Marco in Venezia, avendo egli frattanto deposto il pensiero che avea nutrito per qualche tempo, di rendersi monaco