Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 4, Classici italiani, 1824, XIII.djvu/211

TF.RZO 2173 il poemetto poc’anzi accennato; e che offertaglisi poscia qualche occasione, eia speranza di migliori vantaggi, passasse ad Agen in Francia; la qual cosa è forse la sola che nel racconto da noi riferito si narra con verità. Ei non sapeva ancor bene di esser disceso dagli antichi Scaligeri, nè di esser conte di Burden; e perciò, avendo chiesta al re Francesco I nel 1528 una patente di naturalista, affine di esercitare liberamente la sua professione, non altro nome egli prese che quello di Giulio Cesare della Scala de Bordons Dottore in Medicina , natio della Città di Ve rana in Italia. Quando poscia nel 1529 ebbe presa a sua moglie Andietta di Roques , nata di nobile e agiata famiglia in Agen, allora cominciò a pubblicare più francamente le sognate grandezze, senza riflettere cbe era cosa troppo pericolosa lo spacciarsi per gran signore e parente delle famiglie sovrane, e non poter mostrarne alcun documento , nè additare un principe che lo riconoscesse per tale; ed essere anzi costretto a procacciarsi il vitto, esercitando la medicina. Questa fu la professione in cui lo Scaligero si occupò, finchè visse; ed essa non gli fu inutile, che anzi ne raccolse egli non poche ricchezze. Morì in età di settantacinque anni, a’" 21! di ottobre del 1558 , e fu sepolto nella chiesa degli Agostiniani. Giuseppe di lui figliuolo, che abbandonò poi la cattolica religione, esalta le virtù morali del padre con lodi eguali a quelle con cui ne esalta la nobiltà. Io desidero che le prime sien meglio fondate che le seconde. Ma il vedere per una parte che Giuseppe dice di suo