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TEnZO m 1981 mordere acerbamente colla sua penna il pontefice stesso, che perciò arrestato e dannato a morte, fu ad essa sottratta dalla generosità di Clemente che gli perdonò; e che finalmente morì nella peste che dopo il sacco di Roma finì di recare all’ultima desolazione quella città. Più compassionevole è la descrizion della morte del Casanuova, che ci ha fatta il Valeriano (De Infelic. Liter. l. 2. p. 86); perciocchè egli narra che lo sventurato poeta si vide allora ridotto alle estreme necessità, e che costretto persino a mendicare il pane, e non trovandone, di disagio e di peste diè fine a’ suoi giorni. Alcuni Epigrammi se ne trovano qua e là sparsi in diverse Raccolte, e due ne ha pubblicati di fresco il ch. signor ab. Gianfrancesco Lancellotti (Poesie del Colocci, p. 65, ec.). V. Anche un comico, cioè un certo Gallo romano, vien dall*Ai’Arsilli lodato come attore insieme e poeta eccellente; ed egli è probabilmente quell’Egidio Gallo di cui si hanno versi nella Coriciana. Cammillo Porzio è qui ancor celebrato come uno de’ più felici imitatori di Tibullo, e di lui si è già fatta altrove menzione. Sieguono indi congiunti insieme Giammaria Cattaneo e un certo Augusto da Padova. Del secondo io non ho alcuna notizia: ma il primo fu uomo celebre pe’ suoi studj e per le sue opere, tra le quali però le meno pregevoli son le poetiche. Egli era di patria novarese, e fu in Roma segretario del Cardinal Bendinello Sauli. I Comenti sulle Epistole e sul Panegirico di Plinio, e le traduzioni di alcuni opuscoli di Antonio, d’Isocrate e di Luciano, gli fecero