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2138 LIBRO lia dato un saggio di questo poema, in cui. per lo più scorgesi eleganza e grazia uguale a quella de’ più colti poeti di quell’età, ed ha ancora accennate alcune altre poesie che se ne hanno in istampa (Specimen Brix. liter. pars 2, p. 259)). A questo luogo possiamo ancor ricordare l’elegante poemetto del Baco da Seta del Vita , di cui si è detto poc’anzi, e i due poeti che scrissero intorno alla Caccia, Natal Conti, di cui detto abbiam tra gli storici, e di cui abbiamo un poema De Venatione in quattro libri , e il poc’anzi nominato Pietro Angelio da Barga, che assai più felicemente trattò lo stesso argomento. Bello è l’articolo che intorno a questo illustre scrittore ci ha dato il conte Mazzucchelli (Scritt ital. t. 1 , par. 2 , p. 747)? tratto principalmente dalla Vita ch’egli scrisse di se medesimo, pubblicata dal canonico Salvini (Fasti consol. dell’Accad. fior.p. 287, ec.). Ei fu detto Bargeo da Barga sua patria, castello 20 miglia lontan da Lucca, ove nacque a’ 22 di aprile del 1517. Fino a dieci anni studiò con tal impegno e con tale profitto , che nelle lingue greca e latina era versato assai più che non sembrasse possibile in sì tenera età. Mortigli poscia i genitori, fu costretto, per vivere , a cambiare i libri coll’armi; ma tra poco tornò agli studj; e in Bologna, ove era stato inviato perchè studiasse le leggi, egli invece tutto si volse all’amena letteratura sotto la direzioni del celebre Romolo Amaseo. Alcuni versi satirici da lui composti il costrinsero a fuggir da Bologna; e recatosi a Venezia, trovò ivi onorevol ricovero, prima presso Guglielmo