Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 4, Classici italiani, 1824, XIII.djvu/152

311-4 LIBRO col Priuli, e co’ cardinali Cervini, Polo e dal Monte il discorso di cui formò poscia i dialoghi de’ due libri De Republica, opera la qual ci dimostra che in prosa al pari che in verso egli era colto ed elegante scrittore, e che non solo nell1 amena letteratura, ma anche negli studj della politica e della filosofia egli si era molto innoltrato. Nacque frattanto una gara di precedenza tra le due città di Cremona e di Pavia; e dovendosi essa decidere dal senato di Milano, amendue si armarono di ragioni a difesa della lor causa. I Cremonesi crederono di non poter rinvenire più eloquente avvocato del Vida; ed egli secondò volentieri le loro istanze, e scrisse le tre famose Azioni de’ Cremonesi contro i Pavesi, che dopo altre edizioni sono state di nuovo stampate in Venezia nel 1764 , e che , trattane la soverchia asprezza contro de’ suoi rivali, si possono a giusta ragione riporre tra le più eloquenti orazioni di questo secolo. Grande argomento di disputa han dato queste orazioni, e forse più in questo secolo nostro, che in quello in cui furono scritte. Alcuni hanno preteso che tutt1 altri che il Vida ne fosse l’autore, e a questo sentimento si sono accostati gli editori di Oxford, e par che anche i Volpi lo abbian seguito, poichè le hanno ommesse nella bella loro edizione delle Opere tul le del Vida. Ma se vi ha nella storia cosa indubitabile e certa, ella è questa. L1 Arisi ha prodotto il decreto con cui la città di Cremona a’ 21 di marzo del 1549 ordina che tutte le scritture per sua difesa raccolte si mandino ad Alba al vescovo Vida ,