Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 4, Classici italiani, 1824, XIII.djvu/136

2098 LIBRO nel 1739 una più compita edizione dal Comino unendole a quelle del Fracastoro e del Fumano , finché un1 altra ancor più copiosa ce ne ha data, come si è accennato poc’anzi, il coltissimo signor Zaccaria Betti, rendendo con ciò un ben giusto tributo di onore a uno de’ più eleganti poeti del secolo xvi. Alcune altre notizie spettanti alla famiglia del conte Niccolò si posson vedere presso 1’abate Bettinelli (Delle Lett, ed Arti mantov. p. 10/4) (’)• (*) Ai poeti qui nominati deesi aggiugnere ancor Giovanni Bressani di patria bergamasco. Brevi e scarse notizie ci ha di esso date il conte. Mazzucchelli (Scritt. ital. t. 2, par. 4, p. 2072). Assai più copiose ed esatte le ho io avute per mezzo del sig. Marco Bressani coltissimo cavaliere da lui discendente, e mi spiace che la natura di questa mi.\ opera non mi permetta di darne che un breve cenno. Nacque egli in Bergamo nel 1490 da Vincenzo Bressani di antica e nobil famiglia di quella città, e da Maria Tizzoni ornatissima gentildonna ili lui moglie. È probabile ch’ei fosse nelle lettere istruito o da Guidotto Prestinari, professor rinomato a quei tempi in Bergamo , nella cui morte ei compose un epigramma , o dal celebre Battista Pio, che ivi pure allora teneva scuola. Fra i pregi d’ingegno, che in lui si videro, fu singolare quello della fecondità, per cui non v3 ebbe forse poeta che a lui si uguagliasse. Egli stesso in un suo opuscolo inedito De se ipso, et de suis seri piis. che ne conservano i discendenti ed eredi, racconta che avea composti oltre a settantamila versi, altri in lingua latina, altri nell’italiana, altri nel volgar dialetto della sua patria, in cui sembra ch’ei fosse il primo a scriver versi. E veramente nelle Poesie del Bressani vedesi l’usato difetto de’ troppo fecondi poeti, cioè l’inuguaglianza dello stile e la mancanza della lima. Quali esse sono però, ci mostrano ch’egli avrebbe potuto uguagliarsi a’ migliori poeti, se avesse voluto moderare alquanto la soverchia sua facilità. Fu caro a