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20^2 LIBRO avevam risoluto di scriverne con più esattezza e non abbiam voluto interromper di troppo l’ordine da essi tenuto, Io parlo del più dolce del più amabile, del più modesto fra tutti i poeti latini di questo secolo, cioè di Marcantonio Flaminio, nome caro alla virtù non meno che alle Muse, e che in tutti coloro che il co nobbero, destò sentimenti di ammirazione al pari che di tenerezza. Il sig. Francesco Maria Mancurti ne ha scritta elegantemente la Vita che va innanzi all" edizion Cominiana delle Poesie del Flaminio. Ma ella, a dir vero , è anzi un elogio, che un esatto racconto, e io perciò ne verrò ricercando con più minutezza le particolari circostanze; distinzione troppo dovuta a un uomo, la cui memoria dee essere immortale nei fasti dell1 italiana letteratura. Ma prima che del figlio, ci convien dire in breve del padre, cioè di Giannantonio Flaminio, il quale, benchè fosse di gran lunga inferiore al figlio, fu però a’ suoi tempi avuto in conto di elegante poeta e di dotto scrittore. Il P. Domenico Giuseppe Capponi dell* Ordine de’ Predicatori, che il primo ne ha pubblicate le Lettere latine in Bologna nel 1744? l,a posta innanzi ad esse la Vita del loro autore, di cui altre anche più esatte e più minute notizie ci ha date l’eruditissimo monsignor Giannagostino Gradenigo vescovo di Ceneda in una sua lettera, in cui ricerca se i due Flaminj dir si possano serravallesi di patria (N. Racc. d Opmc. t. 24). Noi lasciando in disparte questa disputa che, come più altre di tal natura, è disputa di puro nome, ci varremo di essa per