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20^0 LIBRO vescovado (Ughell. Ital. sacra, t. 1, p. 669) e morì poscia in Roma nell’anno 1580, e fu! sepolto in Araceli coll’iscrizione riportata dall’Ughelli. De’ tre Capilupi fa menzione ancora il ch. signor abate Bettinelli (Delle Lettere ed Arti mantov. p. jo3) (a). XXX. Chiude finalmente il Giraldi il suo Dialogo, e noi chiuderemo il compendio che finor ne abbiamo fatto, cogli elogi de’ più valorosi poeti ferraresi che o viveano allora, o poco innanzi erano morti (p. 576). Essi sono Lodovico Carbone, di cui si è detto nel secolo precedente, Curio Lancellotto Pasio, poeta laureato , di cui abbiamo una copiosa gramatica intitolata De Literatura non vulgari, da lui dedicata al senato e al popolo di Reggio, ove allora teneva scuola, e stampata più volte al principio di questo secolo, opera che senza ragione ei fu da alcuni accusato di aver rubata a Pomponio Leto; e di lui abbiamo ancora in questa biblioteca un ampio Comento a penna sulle Satire di Persio; Daniello Fini e Gabriello Ariosto, de’ quali si potran vedere alcune notizie nella recente opera del dottissimo signor Giannandrea Barotti (Mem. de’ Letter. ferrar. t.1, p. 107, 229); Enea Gerardini, Alberto Cestarelli, Archelao Acciaiuoli figliuol di quel Jacopo nominato più sopra, Fabio Antimaco, Francesco Severi, di cui abbiamo fatto un cenno tra (ti) I Capilupi raccolsero una piegovole biblioteca, die ancor conservasi in Mantova ^ e il suddetto si®, abate Andrcs ha formalo un diligente Catalogo di que* codici , il quale io desidero che venga alla luce.