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2oC>4 LIBRO e«l espertissimo in tutte le buone arti , e sin. golannenle nella poetica (Villa, p. 81). Alle Poesie di Giannantonio alcune se ne aggiungono di Girolamo, minori di numero, ma non inferiori nell’eleganza. Questi da Giammatteo Toscano è ancor lodato come eccellente cosmografo (Peplus Ital. l 3), e tra gli Epigrammi del Molza ve il’ ha uno in cui loda un’opera di Cosmografia da esso composta. Ma io non so che un tal libro abbia mai veduta la luce. XXVTI. Anche alcuni giureconsulti si pongono dal Giraldi nel numero de’ buoni poeti (p. 5~4)y come il conte Federigo Scotti e il conte Costanzo Landi piacentini, e il grande Alciati. Di quest1 ultimo si è da noi favellato , ove era luogo più opportuno, cioè nella storia della giurisprudenza, e del secondo abbiam detto nel parlare degli scrittori d’antichità. Del conte Federigo Scotti abbiamo un volume di .Poesie latine, stampate in Bologna nel 1580 , a cui vanno aggiunti due libri di lettere e alcune orazioni. Lo stile però non è molto colto, e pare che gli studj della giurisprudenza non gli permettessero di giungere a quell’eleganza che fu propria di tanti poeti di quest’età. Ne abbiamo ancora alcune opere legali che a questo luogo non appartengono. Di Francesco Lo visi ni nobile udinese e nato nel 1524, di cui, benchè non contasse allora che ventiquattro anni di età, fa qui onorevole menzione il Giraldi, dicendolo giovane meravigliosamente disposto alla poesia: di lui, dico, parla a lungo il più volte lodato signor Liruti (Notizie dei