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I f)4° libro accolto, e de pregi che in esso furono riconosciuti. E certo niuna pastorale erasi ancor veduta con tanto intreccio e varietà di vicende con tanta diversità di caratteri, con tanta forza di passioni e di affetti, quanta scuopresi nel Pastor fido. Ciò non ostante, come suole avvenire di tutte le opere che sopì a le altre sembrano sollevarsi, gran numero di nemici incontrò quella tragicommedia, e gran guerra per essa si accese in Italia fra gli eruditi Debbo io entrare a formarne tutta la storia? Io m immagino che i miei lettori mi dispenseran volentieri dal dare lor questa noia. Sì a lungo ne hanno già scritto il Fontani ni, il Zeno, il Quadrio, il Barotti, ch è tempo omai di tacerne. E molto più che le prime opere di Giason de Nores contro il Pastor fido, e le risposte del Guarini, pubblicate sotto il nome del Verrato celebre comico di que tempi, si rivolgono su una questione, a mio parere, inutile, cioè, se debbansi, o no, introdurre sul teatro tragicommedie, o rappresentazioni pastorali. Lasciamo dunque che dormano nella polvere, a cui omai sono abbandonati, i libri del detto de Nores, di Faustino Summo, di Giampietro Malacreta, di Giovanni Savio, di Paolo Beni, d Orlando Pescetti. di Luigi d Eredia e di altri cotali o impugnatori o difensori del Pastor fido. Il tempo e il comun sentimento han già decisa la lite, e questa pastorale è or rimirata da tutti come una delle più ingegnose e delle più passionate che abbia la volgar poesia, e i difetti che le si possono opporre, altro non sono che gli eccessi de pregi medesimi, cioè