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I9ijt LIBRO lode ili questa invenzione deesi ad A »ostili Becca ri ferrarese. a cui invano ha cercato di toglierla monsig. Fontanini (Aminta difeso, c r • lì ibi. colle note d Apost Zeno, t 1, p. 409’ ec) perciocchè e il dottor Barotti (Difesa’ dì-»li Se riti, ferrar, par. 2, cens. 6) e il Zeno (l. c) con tal forza gli hanno risposto, che chiunque non ha gli occhi del tutto chiusi alla verità non può rimanerne dubbioso. E a me sembra che il Fontanini invece di rammentare il Tirsi del Tansillo, e una pastorale del Caro, che non si sa cosa fosse, avrebbe potuto non più ragione additare YEglc Egle Giambalista Giambattista Giraldi, come pastorale più antica di quella del Beccari. Innanzi ad essa si legge: Fu rappresentata in casa dell'Autore l'anno MDXLV una volta a' XXIV di Febbrajo, et un altra a IV di Marzo all Ill Signore il S. Hercole II da Este Duca IV, et all' Ill et Rev. Cardinale Hippolito II suo fratello. La rappresentò M. Sebastiano Clarignano da Montefalco. Fece la Musica M. Antonio del Cornetto. Fu IArchitetto et il Pittore della Scena M. Girolamo Carpi da Ferrara. Fece la spesa l'Università degli Scolari delle Leggi. Ma anche questa non è che un abbozzo di poesia pastorale, che non può togliere al Sagrifizio del Beccari il primato. Fu questa dapprima rappresentata con molta pompa due volte in Ferrara nell’an 1554 innanzi al duca Ercole II, e agli altri principi, e vi fece la Musica Alfonso dalla Viola (V. Mazzucch Scritt ital. t. 1, par. 2, p. 082, oc.) j quindi nell’ an 1587 due altre volte in occasion delle nozze di Girolamo Sanseverino