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1 (J I 6 LIBRO Apostolo Zeno (l. cit. p. 3G?). Fra esse t sono del celebre Alessandro Ficcolom.,,! di cui altrove abbiamo a lungo parlato, cioè /’./* mor costante, che fu recitata innanzi al't’iu, peradore Carlo V, quando egli nel 1536 entrò in Siena, L Ortensio, che nella città medesima fu recitata all' occasione che il duca Cosimo I la prima volta vi entrò nel i56o, e ì'Alcssan dro (ivi). Quattro Commedie abbiam parimente alle stampe di Niccolò Secchi bresciano, ma oriondo milanese, di cui perciò parlano stesamente il cardinal Querini (De brix. Litterat. t. 2, p. 209) e l’Argelati (Bibl Script, mediol. t 2, pars 2, p. 372), intitolate Il Beffo, La Cameriera, L'interesse, GL inganni; l’ultima delle quali fu recitata in Milano nel 1547 innanzi al principe Filippo d’Austria, che poi fu re di Spagna. Il Secchi fu uomo amante non sol degli studi, ma ancora dell armi, e in più occasioni diè saggi di gran valore. Fu ancora inviato da Ferdinando re de’ Romani suo ambasciadore a Solimano, e anche presso questo principe ottenne grazia e favore non ordinario. Fu in Milano capitano di giustizia, e fu poscia dal pontefice inviato a Roma, ove mentre sperava di avere notevoli ricompense, fu dalla morte rapito. Egli esercitossi ancora con molta felicità nella poesia latina, e oltre più altri componimenti che ne sono stati stampati, e che si annoverano da’ due suddetti scrittori, ne abbiamo il poema intitolato: De origine pilae majoris, et cinguli militaris. quo flumina superantur, in cui, dopo aver parlato del modo con cui passare i fiumi