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i86j libro L. A me sembra primieramente che tra questi due poeti non possa farsi giusto ed adeguato confronto, e che il mettere a paragone la Gerusalemme del Tasso coll Orlando dell Ariosto, sia lo stesso che confrontare XEneide di Virgilio colle Metamorfosi d’Ovidio. Perciocchè la Gerusalemme è un poema epico, XOrlando è un poema romanzesco, cose troppo diverse d’indole e di natura, perchè soffrano di esser l una all'altra paragonate. Ridicola perciò è l'accusa che da alcuni si dà all'Ariosto, perchè non ha serbata l’unità dell'azione, perchè non ha intrecciati a dovere gli episodii coll’azion principale, perchè ha narrate cose del tutto impossibili, perchè ha mischiato allo stil grave il burlesco, ed altre somiglianti; difetti, dicono essi, da’quali il Tasso si è saggiamente astenuto. Se l’Ariosto ci avesse voluto dare un poema epico, ei sarebbe a ragion condennato. Ma qual diritto di rimproverarlo, perchè ha amato meglio di scrivere un poema romanzesco che un epico? Non è egli ciò lo stesso che il rimproverare, a cagion di esempio, Tito Livio, perchè ha scritto una storia e non un poema? Quindi non parmi del tutto esatta la decisione di alcuni che affermano che miglior poema è quello del Tasso, ma maggior poeta è l’Ariosto; perciocchè non può dirsi a rigore che l'un poema sia dell’altro migliore, essendo essi di genere troppo diverso. Poichè dunque non possono paragonarsi tra loro i due poemi, rimane solo che i due poeti si pongano a confronto l’uno dell’altro in ciò che è loro comune. E tre cose singolarmente,