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TERZO l86l ragione; e volle perciò rifare il poema, e cambiatolo in gran parte, e mutatogli anche il titolo in quello di Gerusalemme conquistata, il pubblicò nel 1593. Ma benchè egli fosse persuaso di averlo tessuto in modo che più non rimanesse luogo ad accuse, e benchè alcuni lo accogliesser con plauso, i più saggi però giudicarono ch’ esso non fosse degno di stare al confronto col primo; e che questo fosse di gran lunga migliore co’ suoi difetti, che il secondo, benchè composto secondo le più rigorose leggi della poetica. Non può negarsi che gli Accademici della Crusca nell’accennata contesa non oltrepassassero alquanto i confini di una saggia moderazione. E sembra che essi medesimi abbian poscia voluto riparare il torto che avean già l'atto più al lor nome medesimo, che a quel del Tasso, annoverando la Gerusalemme ed altre opere di esso tra quelle che fanno testo di lingua. In fatti il comune consentimento degli eruditi ha omai deciso che il poema del Tasso è il più bello, il più elegante, il più nobile di quanti epici poemi ha mai avuti l’italiana poesia, e che forse non ne avrà mai altro che gli si possa paragonare. Non così è decisa la controversia della precedenza tra l Tasso e l Ariosto, controversia che ha sempre divisi, e forse dividerà sempre i migliori ingegni e i più valorosi poeti. Io non posso a meno di non entrare a parlarne; e benchè io nè speri, nè abbia diritto ad esigere che altri adotti il mio sentimento, dirollo nondimeno quale esso è, lasciando che ognun ne giudichi come a lui sembra meglio.