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1778 libro in due tomi ili foglio, che è rimasta inedita, e che contiene le Vite di 200 e più matematici antichi e moderni. Solo ne è stata pubblicata la Vita del Commandino suo maestro, da noi mentovato a suo luogo. Diè pruova innoltre del suo amore così per la patria, scrivendone l elogio e la descrizione del palazzo d’Urbino. come per Guastalla, di cui avea intrapresa la Storia, come poc’ anzi si è detto. L’ antichità non fu da lui trascurata, e due dissertazioni, una su una antica tavola di bronzo di Gubbio, l’ altra sull Asse etrusco, benchè ci sembrino ora di poco pregio, dopo la luce che su quell argomento si è sparsa, ci mostrano però lo studio che il Baldi ne avea fatto. Aggiungansi a queste, alcune altre opere che sono in luce, ma che per amore di brevità da noi si passano sotto silenzio, e molte altre poetiche, storiche, matematiche, filologiche che o son perite, o giacciono ancora inedite, e che fanno conoscere chiaramente che il Baldi ha diritto ad essere annoverato tra’ più chiari lumi dell’italiana letteratura. XXX. Tra PEgloghe del Baldi, alcune appartengono pel loro argomento alla poesia che dicesi pescatoria, di cui il primo, secondo il Quadrio (t. 2, p. 616), a dare qualche esempio fu Bernardo Tasso. Ma più in questo genere esercitossi Matteo conte di S. Martino e di Vische in Piemonte, la cui Pescatoria ed Egloghe vennero a luce circa il 1540, opera mista di prose e di versi a somiglianza dell’Arcadia di Sannazzaro. L’autore era nato nel 1495 (Zeno, Note al Fontan. t. 1, p. 24);