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TERZO 1691 pante, della quale diremo altrove. Egli ebbe ancor parte in quella troppo famosa ch eccitossi tra ’l Castelvetro e ’l Caro, e di cui dobbiamo or ragionare, poichè il secondo di questi poeti, seguendo l ordin del Quadrio, ci si fa innanzi. E noi diremo brevemente dapprima della Vita di esso, valendoci di quella che assai diligentemente ne ha scritta il sig. Anton Federigo Seghezzi, e ch è premessa alle recenti edizioni delle Lettere famigliari di questo colto scrittore. Annibal Caro, nato nel 1507 in Civitanuova nella Marca d' Ancona di onesta ma poco agiata famiglia, fu costretto ne’ primi anni, per sostenere se stesso e i suoi, a servir da pedante in Firenze, istruendo i figliuoli di Luigi Gaddi, che, scopertone il non ordinario talento, lo scelse a suo segretario, e il provvide d’ alcuni beneficii. Il Caro ciò non ostante, a cui l umore un po’ fastidioso del suo padrone dava talvolta non leggiera noia, fu più volte vicino a lasciarlo, e a porsi al servigio di monsignor Guidiccioni, che lo amava e stimava altamente. Ma il Gaddi non mai gliel permise, e fu anche bene pel Caro che così accadesse, perciocchè sarebbe assai presto rimasto privo del nuovo padrone che morì nel 1541. Due anni appresso morì anche il Gaddi; e il Caro passò nel medesimo impiego al servigio di Pier Luigi Farnese. Da lui fu impiegato in più viaggi e in più commissioni, e mandato ancor nelle Fiandre nel 1544 e oltre le Lettere da lui scritte in tal occasione, che si hanno alle stampe, io ho presso di me copia di più altre da lui scritte in quegli anni e