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iGaS * libro pubblicò nel i5j8 una versione di un Idillio di Mosco (a). Ma come io non ne ho altra notizia che il cenno che se ne fa nelle romane Efemeridi, nel riferire un opera di Storia polacca (1776; p 88), così non posso dirne più oltre, e da’ professori passo a parlare per ultimo di alcuni altri che senza salir le cattedre giovarono co loro studi al coltivamento di questa lingua. Nel che però ancora non farò che accennarne pochissimi, poichè di un gran numero di essi si è fatta già, o si farà altrove menzione. Due monaci celebri amendue nella greca letteratura veggiam lodati fra gli altri nelle Opere del Cardinal Cortese. Il primo è Luciano degli Ottoni mantovano, o anzi da Goito, monaco casinese nel monastero di Polirone, e poscia abate del monastero della Pomposa, e morto nel primo monastero nel 1528, come ci mostra una lettera d'Isidoro Clario (Epi.sK p. 79). Ei tradusse dal greco in latino le Omelie di S. Giovanni Grisostomo sulla Lettera a’ Romani, e vi aggiunse un’apologia del santo dottore per riguardo all accusa da alcuni datagli di avere stenuata la forza della grazia divina per innalzar quella del libero arbitrio j opera che, benchè approvata e difesa da molti dotti teologi di quell età, fu nondimeno dalla Chiesa posta nell Indice dei libri proibiti. Due lettere (a) Quel Pietro llliciuo qui nominato fu anche professor pubblico in Vienna, poscia canonico di Strigonia, e in occasione di diversi sinodi tenuti nell' LJn* gheria recitò molte orazioni polemiche, che si hanno stampate nella Raccolta de1 Concili! ungarici del P. Praj (Pars a, p. 444),