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1620 LIBRO suddetto scrittore, ci lasciò per saggio del suo sapere nel greco la traduzione della Meccanica d’Aristotele, stampata a Parigi nel 1517. Anzi una nuova più esatta versione stavane egli apparecchiando, e illustrandola con comenti e con figure, quando venne a morire: Leguntur Aristote lis Medianica, dice Paolo Ramusio nella prefazione premessa alle cinque Orazioni del Fausto, stampate, poichè egli fu morto, multo diligentius ac verius quam ab ullo vel ante eum vel post eum translata: quae proxime ita rursum vertere aggressus fuerat, ut et alios prorsus omnes et seipsum vinceret. Quod opus commentationibus et pulcherrimis machinarum omnium schematibus locupleta rat, et tum habebat in manibus jam jam editurus; quum immatura morte praereptus est. Quod tamen qualecumque est, si, ut speramus, in lucem protrahere aliquando poterimus, nihil dubitamus, qui 11 ornnes intelligant, illum, si diutius vixisset, plurima ac longe maxima architectonicae disciplinae adjumenta allaturum fuisse. Ma questa seconda edizione non è mai, ch’io sappia, venuta alla luce. X\ Lunga cosa sarebbe l’annoverare i professori tutti di qualche nome, che nelle università italiane tennero scuola di lingua greca. Spesso fu questo impiego congiunto a quello di professor d’eloquenza, e di alcuni di essi perciò ci riserbiamo a dire altrove, come di Romolo Amaseo, di Lazzaro Buonamici, di Sebastiano Corrado, di Mario Nizzoli, e di più altri; di alcuni si è detto ad altra occasione, come del Sigonio, del Robortcllo, del 1