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l6l8 LIBRO Il clic forse ridusse l’Antimaco a deporne il pensiero. Il conte Mazzucchelli accenna alcune Poesie latine dell’Antimaco, altre stampate, aU tre inedite; al che deesi aggiugnere che molti Epigrammi, altri greci, altri latini, di esso in lode di Pier Vettori sono stati dati alla luce dopo le Lettere degli uomini dotti allo stesso Vettori, pubblicate dal chiarissimo sig. canonico Bandini; che una lettera dell*Antimaco al medesimo Vettori si ha nella stessa raccolta (t. 1, p. 15), e che tra le Orazioni di Alberto Lollio una ne abbiamo in lode di questo dotto interprete, il quale dal Davanzati, poc’anzi nominato, e detto uomo sì ben versato nella greca lingua, che pareva che di essa solo avesse fatto il suo studio. Più altre testimonianze all Antimaco assai onorevoli si posson vedere accennate dal conte. Mazzucchelli. Il ch. sig. abate Bettinelli osserva (Belle Lettere ed Arti mantov. p. 115) che in Mantova vedesi ancora la casa da lui abitata, la cui facciata è assai vagamente dipinta, e sulla porta si leggono queste parole: Antimachum ne longius quaeras. Egli ebbe un figlio di nome Fabio, il quale, come raccogliesi da tre lettere a lui scritte dal Ricci (Op. t. 2, pars 2, p. 422, ec.), era in Ferrara medico di professione, e clic dal Giraldi è lodato come uomo al par di ogni altro istruito nella greca e nella latina letteratura (l. c. p. 5~6). XIX. Quando il Musuro lasciò la cattedra di lingua greca, che sosteneva in Venezia, e fu proposto il concorso de’ successori, come poc’anzi si è detto, fu a tutti antiposto Vittore Fausto veneziano, uomo di bassi natali, e nato