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l6oO LIBRO capo osservato che qui gli fu dato a successore il Sigonio. In Ferrara ottenne il Porto la grazia e il favore della duchessa Renata, da cui fu dichiarato suo domestico e famigliare (Girald. de Poetis suor. temp. dial 1; Op. t. 2,1 p. 521), e dato per maestro alle sue figlie,J come ci narra Ortensio Landi (Cataloghi, p. 563) ] e fu insieme in altissima stima presso gli uomini dotti eli*erano allora in quella città, come raccogliesi e dall’introdurlo che fa il Giraldi tra gl’interlocutori ne’Dialoghi de’Poeti de tempi suoi, e dagli onorevoli elogi con cui molti ne parlano, tra quali abbiamo un’ Oda in onor di esso composta da Giambattista Pigna (Carmin. l. 1, p. 8). Fu ivi ascritto all Accademia de Filareti, e il Lollio accenna (Oraz. della Lingua tosc.) un orazione da lui recitata in lode della lingua greca. Abbiamo una lettera a lui scritta da Paolo Manuzio, in cui gli dice che procurerà, come il Porto bramava, di trovar maestri opportuni a istruirne i figliuoli (Manuz. Lett. p. 43); e tra essi uno n ebbe infatti Francesco, cioè Emilio Porto, che fu uomo assai dotto, professore di greco in Losanna e in Heidelberga, e autore della traduzion di Suida e di alcuni altri scrittori greci. Un’altra lettera del Manuzio allo stesso Porto ci mostra che nel maggio del 1554 era il Porto passato a soggiornare nel Friuli, ove con lui si congratula che sia per trovare stanza più tranquilla a suoi studi (ivi, p. 70). Ed è probabile che la ragione di tal partenza fosse il dichiararsi che il Porto avea fatto, seguace dell’eresia di Calvino, incautamente abbracciata dalla duchessa