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TERZO 1:>fy) all' università ili Padova, vi coltivò felicemente con molta sua lode gli studi; passò indi presso Lorenzo de’ Medici, da cui, come abbiamo altrove veduto (t. 6, par. 1, p. 124), fu inviato in Grecia, affin di raccogliere gran copia di codici per la celebre biblioteca da lui formata. Morto Lorenzo, e venuta a terra la potenza de’Medici, il Lascari fu dal re Carlo \ III condotto in Francia, e vi stette più anni, favorito da quel monarca non meno che da Luigi XII di lui successore. Guglielmo Budeo ebbe ivi la sorte di conoscerlo, e ne ricevette non poco aiuto per avanzarsi nello studio della lingua greca da lui intrapreso, benchè il trovarsi il Lascari quasi sempre col re lontan da Parigi, ove il Budeo abitava, non gli permettesse Tesser con lui sì sovente, come avrebbe bramato: Praecipue colui, scriv egli stesso a Cutberto Ti insta Ilo (Erasmi Epist. t. 1, ep. 249)« Joannem Lascarim vi rum Graecurn utraque lingua pereruditum... Is quum omnia caussa mea cuperet, non tamen magnopere juvare me potuit, quum ageret fere in comitatu Regis, multis ab hac urbe, millibus distractus, et ego frequens in urbe, raro in comitatu fuerim; fecit libens id demum quod potuit, ut et nonnumquam praesens mihi aliquid praelegeret, id quod vicies non contigit, et absens librorum scrinia concederet, et penes me deponeret. Luigi XII inviollo nel 1503 suo ambasciatore alla Repubblica veneta, nel qual impiego egli durò fino al 1508; ed è probabile che la guerra che l anno seguente si accese contro quella Repubblica, fosse il motivo per cui il Lascari dovette