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TERZO i583 di lingua ebraica, quindi passò a Konigsberg nella Prussia, indi di nuovo in Polonia. La sua apostasia avrebbelo renduto caro a Protestanti, sei non si fosse mostrato troppo amante di novità, e non avesse sostenute tali opinioni, E er cui da tutti gli eretici fu come eretico abborrito e confutato, e parecchi sinodi contro di lui si raccolsero; ma inutilmente quanto a farlo ravvedere dei suoi errori, ne’ quali, ostinato c odialo ugualmente da’ Cattolici e da Protestanti, morì nel Le opere teologiche da lui composte si annoverano da’ sopraddetti scrittori. A me basterà fadditare la Gramática della lingua ebraica da lui scritta, e stampata fin dal 1525, e poscia più altre volte. Più dotto ancora nella medesima lingua fu Emanuello Tremellio ferrarese, di cui pure parla stesamente il Gerdesio (l. c. p. 341). Egli era figlio di padre ebreo, e per opera del cardinal Polo e di Marcantonio Flaminio avea abbracciata la Religion cristiana. Il conversar ch'egli fece in Ferrara e in Lucca con alcuni imbevuti delle recenti eresie, lo indusse a seguire le loro opinioni: ed ei fu singolarmente sedotto da Pier Martire Vermiglio, con cui trattennesi per qualche tempo in Lucca nella canonica di S. Fridiano, ove quegli era priore, e donde il Tremellio gli tenne dietro, e fissò prima la sua dimora in Argentina, indi a’ tempi di Edoardo VI tragittò in Inghilterra; tornò poscia in Allemagna, e in Hornbach e in Heidelberga fu professore di lingua ebraica; passò poscia nel medesimo impiego a Metz, e di là a Sedan, ove nel 1580, in età di circa scttanf anni, fio» di