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l5G6 LIBRO una traduzione latina del Comento di Simplicio sul Manuale di Epitteto, da me non veduta {a). , IV. Fra tutte però le lingue orientali l ebraica fu la più coltivata, a cagion del vantaggio che da essa si trae per lo studio della sacra Scrittura. Nel parlar degl’ interpreti e de’ traduttori di essa, molti ne abbiam! già accennati che furono in quella assai dotti, e altri ancora ad altre occasioni abbiam nominati che ne fecero attento studio, e si è detto fra l altre cose della Gramatica di questa lingua pubblicata dal Bellarmino. Alcuni altri ne dobbiam qui indicare, che per questa ragion medesima ottennero molta fama. E io comincerò da un celebre cardinale che, benchè niun opera in questo genere pubblicasse, fu nondimeno nell’ ebraica lingua assai dotto, e per molti titoli è degno (a) Uno «le* più versali nelle lingue orientali, che vivessero sulla fine del secolo xvi, e sul principio del xvn, fu il celebre Bernardino Baldi. Nulla di tale argomento si ha di lui alle stampe. Ma quanto fosse in esse versato, cel mostrano le opere mss. originali che se ne conservano nella libreria Albani in Roma, e delle quali ci ha data contezza il eh. P. A fio (Vita tiri Baldi, p. ao5, ai4, ec.). Degna è d'osservarsi singolarmente la traduzione dal caldaico in latino della parafrasi d'Onhclò sul Pentateuco di Mose, da lui fatta in un anno, e illustrala con sue note, e divisa in cinque tomi in folio, la quale dall’ eru lilo danese sig Jacopo Giorgio Cristiano Adler, che l’ebbe sott‘occhio, fu detta per il mio tempo un capo tV opera. Ivi ancora si conserva parte de' Salmi da lui nuovamente tradotta dall"arabo in latino, due Dizionari e «ina Gramatica della lingua arabica con più altre cose alla medesima appartenenti, una imitazione della lingua persiana, e una raccolta di parole turchesche, gotiche e ungariche.