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TERZO *^47 essere slato ricevuto nella Compagnia in Padova ov era tornato, fu inviato a Roma (*), e (*) Nel segreto archivio di Guastalla si conservano gli originali di due lettere scritte in questa occasione da Francesco Gonzaga el Cardinal Ei cole suo zio: delle quali io riporterò qui la prima che singolarmente è degna d’ esser letta, Io ringrazio Dio, che m abbia fatto veder cosa, che non solo mi sarebbe stata incredibile, ancorché mi fosse stata affermata, ma appena hora, ch io ne son certo, et con miei occhi propri ho veduto, posso appena capirla con la mente. Il Possevin nostro è stato con tanto spirito chiamato da Dio ai suoi servigi, che è un miracolo a vederlo, un stupore a sentirlo, di sorte che questi benedetti Padri, ne’ quali ha fatto l voto, confessano di non aver mai veduto così chiaramente lo Spirito Santo operar in persona, come in lui; et io, che in queste cose non corro niente, a credere, et che me ne son informato diligentissimamente, prometto a V. S. Illustrissima di non haver mai veduto in vita mia una cosa simile, et se a lei piacerà di chiarirsene, son sicuro, che comprenderà molto maggior cose di quelle io so vedere, et potrei scriverle. Basta, egli havendo continuato ben un anno et mezzo la comunione ogni otto giorni, s'è andato accendendo in modo, ch' ora é tutto fuoco nel servir a Dio, et la sua vita è stata, per quel ch' io ho potuto vedere, et sapere, inreprensibile, onde con questo mezzo ha meritato d’aver quello ch' ora si gode. Egli è partito di qui, et ora si trova a Roma dove è stato mandato (da' suoi Superiori per imparare et studiare Theologia, ancorché lui mal volentieri vi sia andato, per sapere, che molti suoi conoscenti et amici intendendo questa sua risoluzione, potriano interpretarla variamente, et forse malamente. Ma certo s ingannavano; perciocchè io prometto a V. S. Illustrissima, che da molti ragionamenti, che habbiamo havuti insieme, mentre era qui, ho conosciuto così ben l animo suo, che posso giurare, et testificare al mondo della bontà e sinceri tà d'animo, con che egli ha lasciato ogni cosa, et è entrato nella Religione, della quale io non oso a dirne altro a V. S.