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147^ UDRÒ latina letteratura, che dopo essere stato quattro anni nell università di Ferrara, passava a quella di Padova (Ricci Op. t. 2, p. 241). Altre notizie di lui si posson vedere presso il Tafuri (Scritt Napol. t. 3, par. 2, p. 2 23). Egli non dee esser confuso con un altro Cammillo Porzio romano alquanto più antico professore di eloquenza, e orator celebre a' tempi di Leon X, la cui morte immatura piange Pierio Valeriano (De infelicit Litterat. p. 11). Le provincie e le città particolari del regno non ci offron cosa che meriti special ricordanza. La più pregevol fra esse per avventura è quella di Gabriello Barri De Antiquitate et situ Calabriae, la quale, benchè abbia non leggier' copia di favole, contiene ancor nondimeno assai esatte ricerche, e una diligente descrizione dell antico e moderno stato di quella provincia. L autore era natio di Francia, terra della Calabria; e perciò dicendosi egli nel titolo delle sue opere Francicanus, ha data occasione a parecchi scrittori di crederlo francescano. Di lui, di quest’ opera e di altre dal medesimo Barri composte, più distinte notizie si troveranno presso il conte Mazzucchelli (Scritt it. t 2,par. 1,p. 423, ec.), a cui deesi aggiugnere che abbiam del Barri una lettera a Pier Vettori, scritta da Roma nel 1559(), nella quale il prega a fare che il Torrentino stampi in Firenze il suo libro, che fu poi stampato in Roma solo nel 1571. e dice che vuole egli stesso esser presente in Firenze alla stampa, e vorrebbe perciò ivi qualche impiego scolastico, ma amerebbe meglio averlo tra' religiosi, che tra’secolari (Cl. Vir. Fpist.