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TERZO l4^3 che hi gloria di V. E. e hoggi grande. Ma io so anche ch' Ella conosce, che quelle dAugusto et d Achille non furono minori; et nondimeno se la liberalità dell uno non avesse spronato Virgilio, et non so chi Homero, non veggo certo, che memoria ci fosse et di quello et di questo restata infino a hora con tutte le ricchezze et valor loro. Questo non dico io già, perchè io dubiti in parte alcuna, che la sua liberalità si voglia lasciare vincere dalla mia corù'sia, ec. E siegue ricordandogli di nuovo gli elogi che di lui ha fatto nelle sue opere, e modestamente chiedendogliene la ricompensa. Finalmente le stesse istanze replica egli in un’ altra de’ 28 di settembre dell’anno stesso, che comincia così: Se la Natura et la Fortuna (l una con l animo et l altra con la necessità, della quale non arrossisco essendo naturale) m hanno in modo fatto, ch io habbia a essere registratore de meriti della virtù di tutti i Principi da bene, et ricetto (vivendo) dell amore, che portar debbe loro ogni migliore ingegno ec. Al qual principio ognun vede qual seguito debba rispondere. Il! Simeoni però supplica d Ferrante che quando voglia aver contezza di lui, si degni piuttosto pigliarla da concetti, costumi et vita scritta in due opere mie, che dalla malignità di qualcuno, ec. Le due opere ch’ei qui accenna, e che in quest’ anno medesimo da lui furono pubblicate, sono Le tre parti del Campo de primi studi, che è una raccolta di rime, di lettere, di trattatelli!, di dialoghi, e di altre operette di vario argomento, scritte da lui finallora; e i Comentarii sopra Tiraboschi, Voi. XII. 18