Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/229

TERZO 1381 eloquenza in quella uni versi Ih dal lino al 1599 in cui finì di vivere. I sei libri però da lui scritti De Gymnasio Patavino non adeguano il merito di quelle si illustri scuole, e pare, come riflette il Papadopoli, il quale di lui ci dà più altre notizie (ib. t. 1, p. 337), ch egli prendesse a scriver quell’opera più per lodare se stesso, che per esaltare il merito degli altri dottissimi professori. Egli era per altro 110111 dotto, e ne son pruova più altre opere da lui scritte, come la traduzione e il comento della Poetica d’Aristotile, le Note sopra varie opere di Cicerone, il trattato dell'Arte storica, a cui aggiunse i frammenti di alcuni storici antichi da lui illustrati, diverse orazioni, ed altre cose per lo più appartenenti all' eloquenza. Ei fu perciò giustamente lodato da molti, e singolarmente da Paolo Sacrati in alcune lettere a lui scritte (Epist. p. 134 161, 183, ec.), e dal celebre Cardinal Guido Bentivoglio, che passato in età giovanile all’ università di Padova nel vi fu accolto in sua casa dal Riccoboni insieme con altri giovani convittori ch’ ei soleva allevare, e fu perciò encomiato con molte lodi dal cardinale (Bentiv. Mem. l. 1, c. 1). Ma queste lodi furono alquanto oscurate da una non leggiera presunzione che in lui si scorgeva, per cui venne a contesa con altri eruditi uomini di quell’età, e singolarmente col Sigonio stato già suo maestro, verso il quale non si contenne con quel rispetto che si conveniva. Due Storie abbiamo ancor di Rovigo, cioè un poema latino De Origine Urbis Rhodiginae di Francesco Brusoui