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terzo i3^3 luce (Script. rer. ital. vol. 22, p. 924), dall origine di Venezia fino al 14i)^? scritta da Andrea Navagero, il qual per altro, com’ egli pruova con assai forti ragioni (l. c p. 159), fu diverso dallo storico mentovato poc’ anzi, e di cui di nuovo diremo tra’ poeti. Anzi egli al vedere le favole di cui questa Cronaca è piena ne’ tempi antichi, e il miglior senno con cui è scritta ne’ più moderni, e la disuguaglianza dello stile, crede che sia opera di diversi autori. Donato Contarini, Barbaro Ariano, Agostino degli Agostini, Lionardo Savina e più altri furono parimente scrittori di Cronache; ma giacendosi esse inedite, non giova il dirne più oltre, e io rimando i lettori che ne braman distinte notizie, al più volte lodato diligentissimo storico della veneziana Letteratura (p. 160), il quale ancora avverte che la voluminosa Cronaca attribuita da molti a Daniello Barbaro, eletto d’Aquileia, non può esser opera di questo dotto scrittore. Più degne son di menzione alcune più ampie Storie che si videro uscire in pubblico a’ tempi di cui scriviamo. Oltre alcune opere di questo argomento, che ad altre occasioni abbiam rammentate, Andrea Mocenigo patrizio veneto scrisse in lingua latina la Storia della famosa guerra che per la lega di Cambray sostenne quella Repubblica. Benchè lo stile non ne sia molto elegante, la sincerità nondimeno e l’ esattezza con cui narra le cose, la fecer ricevere con molto applauso. Egli avea scritto ancora un poema in versi latini sulla guerra avuta con Baiazzette II nel 1500, che ora è perito, e