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l356 LIBRO dal conte Mazzucchelli. Ma, a dir vero, benchè l Ammirato sembri uno di quegli uomini a’ quali non arrise mai la fortuna, par nondi, meno ancora ch ei fosse d’indole alquanto incostante e facile ai’ lamenti. E convien dire che non si trovasse in Firenze sì mal provveduto, perchè ivi continuò a vivere por oltre a trent'anni; e venuto a morte con sentimenti di molta pietà a’ 30 di gennaio del 1601, lasciò suo erede Cristoforo del Bianco suo aiutante di studio, il quale per volere del testatore si disse poi Scipione Ammirato il giovane, e affaticossi a pubblicare e a migliorare ancora alcune opere del suo benefattore, che non erano ancor pubblicate. Fra esse dobbiam qui rammentare singolarmente le Storie Fiorentine, che in due parti abbracciano la storia di quella città dalla fondazione di essa fino al ìS-j f- Le Storie precedenti che PAmmirato potè consultare, le ricerche sulle antichità di Firenze, fatte già dal Borghini e da altri, e l accesso ch egli ebbe a’ pubblici ed a’ privati archivii, gli agevolarono la fatica, e fecero insieme che questa fosse la più compiuta Storia che ancor si avesse di quella città, e che ella sia ancora considerata come opera sommamente pregevole, e la più accurata ed esatta che abbiamo in questo genere. La seconda parte non fu pubblicata che nel 1 G/[ 1 dall'Ammirato il giovane, il quale sei anni appresso fece di nuovo stampare, divisa in due volumi, la parte prima, accresciuta di non poche notizie tratte parimenti da diversi archivii. Per mostrarsi grato agli onori che riceveva in Firenze, scrisse ancora la Genealogia