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TERZO I3I7 memorabili avvenute in tutto il mondo. Ma mancan sei libri dal v al xi, ne quali era compresa la Storia dalla morte di Carlo VIII fino all’elezione di LeonX, che gli furon rapiti nel sacco di Roma, e sei altri dal xix al xxiv, cioè dalla morte di Leon X fino al sacco medesimo, ch’ei protestasi di non avere scritti per non narrar cose troppo spiacevoli e dolorose e alla mancanza de’ quali però egli supplì in qualche modo colle Vite, che separatamente diè alla luce, di Alfonso I duca di Ferrara, del gran capitano Consalvo da Cordova, di Adriano VI e di Leon X, del marchese di Pescara e del cardinal Pompeo Colonna. Della prima edizione di queste Storie, fatta in Firenze pel Torrentino nel 1550, di cui il Giovio non fu molto pago, benchè ella pur sia magnifica, e della versione fattane dal Domenichini, veggasi Apostolo Zeno (Note al Fontan. t. 2, p. 301, ec.). De’ sei libri perduti nel sacco di Roma, che forse da alcuno furon raccolti, tre sono stati di fresco scoperti tra le domestiche carte dal ch. sig. conte Giambattista Giovio, giovane cavaliere di raro ingegno, e di cui ha già dato saggio in più libri mandati in luce, dal quale speriamo di avere i tre libri suddetti, ed altre opere inedite di Benedetto fratel di Paolo il giovane, e di altri illustri suoi antenati. Del nostro Paolo abbiamo ancora le Vite de’ XII Visconti signori e duchi di Milano, le Descrizioni dell’ Isole della Gran Brettagna, della Moscovia e del Lago di Como, i Comentarii delle cose de’ 1 urdù, e gli Elogi degli Uomini celebri sì in