Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/151

TERZO 13o3 poche giunte, tratte dall’ultima edizione della Biblioteca dell Haym, XXXV. Più esatta e più utile sarebbe stata la Storia di Pier Francesco Giambullari fiorentino, se avesse potuto condurla a fine. Avea egli intrapreso a scrivere una Storia generale d'Europa, cominciando dal principio del IX secolo; e veggendo che le altre Storie finallora pubblicate erano o superficiali, o favolose, avea raccolta gran copia di scrittori antichi e moderni di qualunque nazione per confrontargli tra loro, e discutere i lor racconti. Ma egli giunto al libro settimo, cioè all’an 913, finì di vivere in età di circa sessantanovc anni nel 1563, e la sua Storia non fu stampata che due anni appresso. Era egli canonico della collegiata di S. Lorenzo, e nel 1547 fu consolo dell’Accademia fiorentina, della quale era già stato uno de’ fondatori. Copiose notizie di lui si posson vedere e nell’orazione nella morte di esso recitata da Cosimo Bartoli, che va aggiunta alla Storia, e nelle Notizie dell’Accademia fiorentina (p. 18), e nei’ Fasti consolari della medesima (p. 67). Ei fu ancora assai benemerito della lingua toscana«e pel Dialogo intitolato il Gello, ove tratta dell’origine della medesima, e per le Lezioni da lui recitate nell’Accademia, altre a sposizione di Dante, altre su diversi argomenti, e per diverse altre opere, il cui catalogo ci vien dato dagli autori de’ libri poc’anzi accennati. A questi scrittori di storia generale altri ne aggiugnerò a questo luogo, che, benchè prendessero ad argomento de’ loro racconti o le sole vicende italiane, o qualche parte di esse, perché