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sfxondo (m>9 esaminarne le opere, ha in esse trovati i semi di quelle opinioni che adottate poi dal Cartesio, dal Leibnizio e da più altri moderni, sono state accolte con plauso, e almeno per qualche tempo da molti seguite. Di ciò ancora tratta il Bruckero, e citando gli autori che ne hanno ragionato più a lungo, dimostra che i vortici del Cartesio e i globi che si raggirano intorno al loro centro, e il principio dell’universale dubitazione, trovansi espressi nell’opere del Bruno, e che in esse ancor veggonsi e gli atomi del Gassendo, e l ottimismo del Leibnizio. Ma sopra tutto ei ci addita nel Bruno il sistema copernicano chiaramente insegnato, e le conseguenze dedottene, cioè la terra essere come un pianeta; la luna e la terra riflettersi a vicenda parte della luce solare; il sole e i pianeti tutti avere il proprio lor centro; le comete esser pianeti; la terra non essere perfettamente sferica; ed all re sì fatte opinioni che tra’ filosofi son poi divenute comuni. Io non ho sotto gli occhi, come ho già avvertito, se non piccolissima parte delle opere del Bruno, e non posso perciò esaminare per me medesimo se a lui si debbano attribuir veramente tali sentenze. Ma que’ che le hanno esaminate, sono uomini troppo dotti, perchè io possa dubitare della loro esattezza, e parmi perciò di poter sicuramente affermare che, se uguale all’ingegno fosse stato nel Bruno il senno nel farne buon uso, ei dovrebbe essere annoverato tra’ benemeriti ristoratori della filosofia; e che, ancor qual egli è, molto a lui debbono, benché vergognimi di