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SECONDO 697 luterano, o come apostata dell’Ordine de Predicatori, o come empio ed ateo. Io credo che tutte queste ragioni si riunissero insieme; poichè il Bruno ed era luterano, e, se non era stato nel detto Ordine, certo avea ricevuti gli ordini sacri, come dalla degradazione fattane si raccoglie, e le sentenze da lui sostenute e che, secondo lo Scioppio, gli furon da’ giudici rimproverate, son tali che se nol provano ateo deciso ed ardito, lo scoprono almeno uomo insofferente di giogo, e che altra legge non riconosce nel credere che i sogni della sua fantasia. XXII. Grande è il numero delle opere che si hanno alle stampe del Bruno, e se ne può vedere il catalogo presso i già mentovati scrittori; e di alcune di esse abbiam già fatto menzione. Molte appartengono alla cabala e all’arte della memoria e della scienza di Raimondo Lullo. Altre sono contro i Peripatetici e gli altri filosofi de’ suoi tempi. Ei pubblicò ancora una commedia in prosa intitolata il Candelaio, che dal march Maffei è detta Osserv. letter. t. 2, p. 171) infame e scellerata; e dilettossi innoltre di poesia latina, in cui scrisse in gran parte l’opera che accenneremo fra poco. De triplici minimo. Ma le più famose son quelle nelle quali egli ha stabilite le nuove sue opinioni. Tali sono lo Spaccio della Bestia Trionfante, sotto il qual nome non intende già egli il papa, come altri han detto, ma tratta di filosofia morale, in modo però, che contiene molte proposizioni empie ed ardite: La Cena delle Ceneri: i Dialoghi della Causa, principio, et uno: il libro dell Infinito