Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/89

w ; A SECONDO 689 con digressioni non sempre opportune; spesso si perde in sottigliezze e in inutili speculazioni. Ma ei si scuopre ovunque uomo di profondissimo ingegno, talchè lo stesso Giulio Cesare Scaligero, che gli fu dichiarato nimico, non potè contenersi dall’inserirne un magnifico elogio in quell’ opera stessa che contro lui avea scritta, cioè nelle Esercitazioni Essoteriche, nelle quali impugna l opera de Subtilitate, benchè poi nel decorso di essa pugna assai acremente il suo avversario. Allo Scaligero rispose il Cardano con una breve ma forte apologia, intitolata Actio prima in calumniatorem librorum de Subii li tate, e rispose con quel disprezzo con cui un gigante combatte contro un fanciullo. In fatti nelle materie filosofiche e matematiche lo Scaligero non era degno di venir col Cardano a contesa; e tutti i dotti, benchè confessino che il Cardano in molte cose ha errato, riconoscon però, ch’egli ha riportata una compiuta vittoria sul suo rivale. Intorno a ciò è a vedersi singolarmente il giudizio sull’ opere del Cardano di Gabriello Naudè, il quale osserva fra le altre cose, che la sola ambizione di farsi nome col dichiarar guerra a un grand uomo mosse lo Scaligero a levarsi contro il Cardano, e che assai più furon gli errori da lui commessi scrivendo contro il suo avversario, che quelli ch’ei pretese di rilevar nel medesimo. XX. Più ancor che il Cardano fu ardito nelle sue opinioni Giordano Bruno nato in Nola nel regno di Napoli; perciocchè quegli, benchè sostenesse alcune sentenze che furon, creduto Tirabcsciii, Voi. XI. 6