Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/69

secondo G6g conforme alla Religion cristiana, e fra essi il cardinal Bellarmino, si dichiarasser contrarii alle opinioni di Platone, volle però, ch’ egli fosse pubblico professore di filosofia platonica j nel qual impiego con sommo applauso durò fino alla morte, da cui fu preso nel febbraio del 1597 (*)• XV. Tal fu la vita di Francesco Patrizii, di cui si può dire che fosse uom dotto a dispetto della fortuna che solo negli ultimi anni gli permise di menar vita tranquilla. Molte, come abbiamo accennato, e di genere tra lor diverse sono le opere di questo ingegnoso scrittore j e della maggior parte di esse ragioneremo in altri capi di questa Storia. Qui direm solo di quelle due che propriamente appartengono alla filosofia, la prima delle quali è intitolata Discussiones Pc~ ripatsticae, la seconda Nova de universis Philosophia. In quattro tomi è divisa la prima, e il primo tomo ne fu stampato in Venezia nel i5jjf (*) In questo ducale archivio parecchi monumenti si trovano appartenenti al Patrizi. E primieramente una carta autentica di citazione segnata in Venezia a' a5 di maggio del t5y3, per una lite insorta tra lui e una certa Madama Dianora Pugliese, colla quale pare cho egli avesse stretta società, per fare a comuni lino speso Stampare le Imprese, e /’ Indice degli Uomini Illustri del Ruscelli. E inoltre una lettera alla celebre Tarquinia Molza scritta in Ferrara a’a5 settembre del i5y8, in cui f istruisce de’movimenti della luna; un’altra al sig. Cornelio Bentivoglio sii una sua invenzione per separare Jxeno in Pò a foiza di barconi carichi di terra e incatenati l’un l’altro, che vadano a fondo del fiume; e finalmente parecchie lettere a lui scritte dal duca Alfonso li, dappoiché il Patrizi passò a Roma, le quali fanno conoscere quanto da quel principe ci fosse amato c stimato.