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f<5() unno ¿ili avea delle sue Vicende, et io dall altro canto, continua, gli narrai, che partito da Padova, et ito a casa, assalito da malinconia, era stato preso da febbre quartana, et che dopo undici mesi guaritone per consumare le rintanai zie di quel maligno humore havea cercato (non m intendo di Medicina) non conveniente rimedio a lui, che fu il ritirarmi in solitudine, nella quale m' era vivuto romito più di un anno, et che quivi in consolazion di quegli umori mordenti avea studiato alquanto; et che poi venutami a noia quella vita, varcate ottanta miglia di mare, era passato in Ancona, et quindi stesomi fino a Berna, dorulc spedila una bisogna me ne ritornava allora. Pare ch’egli tornato in Italia e ristabilitosi in Padova, pensasse ad ottenere la protezione de’ duchi di Ferrara, pubblicando nell an 1557 in Ferrara L Eridano in nuovo verso eroico, ch è in somma un panegirico della casa d’Este. Il verso che qui dal Patrizii si dice nuovo, ma veramente era già stato usato da altri fin dal secolo xiv (V. Fontari. i. ciL t 1, p. 235), e di tredici sillabe, e tronco nel mezzo, come il seguente: O sacro Apollo tu, che prima in me spirasti. Allora però il desiderio del Patrizii non ebbe effetto. L’an 1560 egli era in Venezia, come raccogliam dal principio de’ suoi Dialoghi sulla Storia ivi in quell’ anno stampati. Andossene poscia in Cipro nel 1561, e da una lettera di Luca Contile abbiamo ch’ei vi era giunto alcuni mesi innanzi al finir di quell’ anno (Contile, Lett. t p. 331); da un altra, che già nera