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660 LIBRO il catalogo delle molte opere, clic lo stesso Pico, ci ha dato in una lettera al suddetto Giraldi, scritta tredici anni innanzi alla sua morte (Op. p. 877), è tale che cagiona stupore il riflettere com’ei potesse scriverne sì gran numero. E ve ne ha d’ogni argomento: poesie latine, Traduzioni dal greco, lettere, orazioni, trattati di amena letteratura, opere teologiche, scritturali, filosofiche, morali, ascetiche. Le più celebri sono i due libri De studio divinae et humanae Philosophiae, i nove De Rerum praenotione, ne’ quali ad imitazion di suo zio combatte le imposture astrologiche, i sei intitolati Examen vanitatis doctrinae Gentium et veritatis Christianae disciplinae, ne quali egli impugna a lungo le opinioni d’Aristotele; e benchè in più cose si discosti ancor da Platone, nondimeno si mostra grande ammiratore di questo filosofo. La maggior parte delle opere di Gianfrancesco, oltre ad altre particolari edizioni. sono state date alla luce più volte in Basilea dopo quelle del zio. Ma molte altre opere di esso si hanno alle stampe, che non si veggono nelle edizioni di Basilea, e il cui catalogo ci è stato dato dal P. Niceron (Mém, des Homm. ill. t. 34, p. i47)* 1° accennerò solo tra esse la Vita e l’apologia di F. Girolamo Savonarola di nuovo data alla luce dal P. Quetif nel 1674. Ma anche il P. Niceron ha ommessi i quattro libri De Amore divino, dal Pico dedicati al pontef Leon X, e stampati in Roma nel i5i6. 11 Brucherò, seguendo il sentimento del Giovio, mostra di avere in assai minore stima il nipote che il zio (Iiist.