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SECONDO | | 5l) Amberga, questi gl ingrossò con un lunghissimo e per la maggior parte inutil comento, e li pubblicò in Amberga nel 1599; intorno a che veggasi Apostolo Zeno che di questa e di più altre edizioni ragiona minutamente (Note al Fontan. t. 2, p. 750). Il p. Niceron, che ci dà un distinto catalogo delle opere del Panciroli (Mèm, des Homm. ill, t. 9, p. 183, ec.), aggiugne ad esse la traduzione in latino di un’ opera ascetica del P. Bernardino Rosignuoli della Compagnia di Gesù, stampata sotto il nome di Guiglielmo Baldesani, e intitolata Stimoli alle Virtù. Oltre queste opere, il Panciroli un ampio e diffuso comento scrisse su tutte l opere di Tertulliano, che, come si afferma dal Guasco (Stor. letter. dell Accad. di Reggio, p. 87), in tre tomi in folio conservasi nella libreria dei PP. Minori osservanti di Reggio (a), una piccola parte del quale ha veduta la luce per opera del Muratori (Anecd. lat. t. 3). Finalmente ad illustrar la sua patria, scrisse il Panciroli un’ ampia Storia di essa in lingua latina dalla fondazione della città fino a’suoi tempi, cioè fino al 1560, di cui due codici si conservano in questa biblioteca Estense. Essa ancora ci mostra quanto vasta fosse l’ erudizione del Panciroli; perciocchè, benchè egli ancora si appoggi a’ favolosi e sognati scrittori pubblicati da F. Annio da Viterbo, si scuopre nondimeno uom versatissimo nella lettura di tutti gli antichi autori, e scrive secondo il suo secolo, come ad esatto e sincero (a) Ora essi souo nella pubblica biblioteca nel convento de’ Servi di M. V. nella stessa città.