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II58 LIBRO fa uso, ricorre alle opere stesse de giureconsulti e agli autentici monumenti. Di argomento legale abbiamo un tomo di Consigli, e un altro intitolato Thesaurus variarum Lectionum utriusque juris, che solo dopo la morte di Guido fu pubblicato da Ettore altro di lui nipote nel 1610. Alcune altre che si accennano dal Papadopoli Hist Gymn.patav. t. 1, p. 259) e da altri scrittori, non si sa che abbian mai veduta la luce. Ma il Panciroli non si ristrinse all erudizione legale. L antichità ancora fu da lui coltivata e illustrata studiosamente; e ne abbiamo in pruova il Comento da lui pubblicato sull antica Notizia delle Dignità dell uno e dell altro Impero, a cui sogliono andar congiunti altri opuscoli Su Magistrati municipali, sulle Armi da guerra e sulle quattordici ragioni di Roma e i loro edificii pubblici e privati; opera di cui parlò con disprezzo Antonio Querenghi in una sua lettera del 1616 a Paolo Gualdo, dicendola il libro Utriusque Notitiae oscurato dalle lucubrazioni del magniloquentissimo Panciroli (Lett. d Uom. ili. l eu. 1744? p. 483), ma che ciò non ostante dalla maggior parte degli eruditi viene assai commendata. Molta è parimente l erudizione che scorgesi ne due libri da lui intitolati Rerum Memorabilium nel primo dei quali tratta delle cose conosciute dagli antichi, ed ora dimenticate; nel secondo, delle cose che son note a moderni, e non furon note agli antichi. Il Panciroli scrisse que’ due libri in lingua italiana in Torino ad istanza del principe e poi duca Carlo E111 ami elio: ed essendone venuta una copia alle mani di Arrigo Salmuth sindico di