Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/554

li 54 filino qui luogo, è rimasta per la più parte inedita. Ella è intitolata De praestantia Doctorum, e fu creduta per lungo tempo smarrita, finchè quella parte nella quale egli espone le Vite de’ più celebri giureconsulti, trovata a caso in questi ultimi anni dall’eruditissimo auditor Passeri, ei ne fece dono al Sig. Annibale degli Abati Olivieri. Alcune di queste Vite, come quelle di Bartolo, di Paolo da Castro, di Angelo Aretino e d’Innocenzo IV, erano già state separatamente stampate. 11 P. abate Sarti, la cui Storia dell’ Università di Bologna abbiam giustamente lodata a suo luogo, ha date in luce quelle de giureconsulti che nel secolo XIII insegnarono nella stessa università. In queste Vite, almeno per quella parte che già n è pubblicata, il Diplovatazio non entra in troppo minuti racconti, e anch’egli trattando de’ più lontani, cade spesso in errore. Molte notizie nondimeno assai pregevoli egli ci somministra, singolarmente in ciò che appartiene alle loro opere, che da lui si annoverano distintamente, e sarebbe per certo cosa alla storia letteraria assai vantaggiosa, se tutta questa opera venisse a luce. Alcune altre opere si dicon composte dal Diplovatazio, che or più non si trovano, come quella De Vicarii temporali della S Sede e dell’Impero, e quella Delle libertà e privilegi de’ Veneziani. Non così la Cronaca latina di Pesaro fino*al i356, di cui ha avuta la sorte di vedere l’ originale il soprallodato sig. Annibale Olivieri, il quale ci assicura che in essa si scorge l’immensa lettura di Tommaso, le diligenti ricerche da lui fatte ne’ pubblici v