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II34 LIBRO personaggi, e alle loro corti onorato, non fu mai veduto levarsi in superbia, nè abusare del lor favore. Più opere avea egli scritte, ma non avendole pubblicate, quando ei venne a morire nel 1600, esse gli furono involate; e forse altri hanno usurpato l’onore che a lui era dovuto {a). XXIX. Anastasio Germonio, ch è l’ ultimo de’ canonici annoverati dal Panciroli (c. 60), vivea ancora quando questi scriveva. Era egli nato in Sala, nel marchesato di Ceva in Piemonte, da Giambattista Germonio e da Caterina Ceva nel marzo del 1551. O fosse mancanza di educazione, o fosse effetto d’ingegno non ancor ben maturo, giunse a’ venti due anni di età senza aver quasi la più piccola idea di lettere (b). Allor finalmente ad esse rivoltosi, in un (a) Qualche altra notizia intorno al Pariselti si può vedere nella Biblioteca modenese (t. 4? P* 4ft)• (b) Questo è un grave errore in cui il Panciroli e anche d Hossolto c piìi altri autori son caduti. E a confutarli abbiamo un troppo evidente argomento addittatomi dal ch sig. Vincenzo Malacarne ora professore di chirurgia nella reale università di Pavia. Si ha alle stampe un libretto che contiene prima un poemetto in versi latini esametri di Rodomonte Germonio fr.itel di Anastasio in lode dell' Accademia torinese, di cui a suo luogo si è detto, e poscia vi si aggiungono altre poesie di altri e tra esse: A riattasi i Germomi Sa U a rum Archi presbiteri Carmen. Il libro è stampato in Torino, e al fin di esso si leggono queste parole: Ambo fratres una Rodomous Germonius Sallensis'J'ere 23 annos natus et Anastasius XX hoc in lucem (dedere opus f I. Cai. Aprilis 1573. Tanto dunque è lungi che Anastasio sol dopo i 22 anni si volgesse agli studii, che anzi non contandone ancora che 20, ei potè pubblicare questo poemetto. Da esso ancor si raccoglie che